Nata a Roma in una famiglia di musicisti, Giovanna Marini si diploma in chitarra classica al Conservatorio di Santa Cecilia nel 1959 e si perfeziona con Andres Segovia all’Accademia Chigana. Di seguito suona per qualche anno il liuto con il “Concentus Antiqui” del Maestro Quaranta.
All’inizio degli anni Sessanta incontra un gruppo di intellettuali fra cui Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Roberto Leydi, Gianni Bosio, Diego Carpitella, Sergio Liberovici, Michele Straniero, Fausto Amodei e il grande antropologo Ernesto De Martino e scopre il canto sociale e la storia orale cantata.
Nel 1964 il “Bella Ciao”, spettacolo di canto politico e sociale, dato a Spoleto con grande scandalo per un pubblico molto chic e poco abituato, le dà la possibilità di cantare e raccogliere canti popolari in giro per l’Italia, nelle situazioni sempre incandescenti degli anni Sessanta.
Da allora scrive musica per film, per teatro, con i maggiori registi italiani come Citto Maselli, Nanni Loy, Gian Carlo Cobelli, collabora con Peter Brook per il Mahabaratha e Thierry Salmon per Troiane, Elio De Capitani per le Orestiadi, a Gibellina.
Scirve molte ballate lunghe e canti raccontando l’attualità e il passato, i problemi della nostra società e del nostro periodo.
Crea nel 1976 un gruppo di donne che esegue con lei i pezzi scritti fino allora e, ridotto il gruppo a quattro donne incomincia a scrivere per quartetto tanti pezzi che lei chiama “neomadrigali” e continua a dare concerti, tournées all’estero sempre in paesi francofoni, insegnando contemporaneamente “Ethnologie appliquée” all‘ottava università di Parigi a Saint-Denis.
Con il suo quartetto e la scrittura di pezzi di repertorio per il quartetto continua con concerti e tournées fino al 2005, quando incomincia a lavorare in teatro in Italia con l’attore Umberto Orsini scrivendo la musica della Ballarta del carcere di RTeading che attualmente portano ancora in teatri italiani, ogni anno.
Non smette mai l’insegnamento della musica di tradizione orale nella Scuola Popolare di Musica di Testaccio dove insegna tutt’ora.
Continua anche a intrattenere l’insegnamento ai vecchi allievi dell’Università Paris 8 in Francia con seminari semestrali.
Ha scritto anche molti Oratori eseguiti in Itallia e all’estero, un Requiem per due cori, solisti e orchestra di fiati e percussioni. Ultimamente ha messo in musica poesie di Pasolini, Montale, Leopardi e Dante Alighieri.