Il Clarinetto è uno strumento difficile, ma si può suonare.
A volte chi viene a lezione pensa che sia sufficiente solo la lezione settimanale, invece no, bisogna studiare a casa:
tanto, se uno vuole diventare bravo,
tantino, se uno vuole diventare bravino,
poco, se uno vuole diventare così così,
pochissimo, se uno vuole spendere soldi e basta,
ma tantissimo se uno ha grandi pretese.
Di solito chi vuole studiare pochissimo poi lo capisce da solo, quindi, o cambia, oppure torna ad uscire di sera più spesso. Per quanto riguarda tutti gli altri casi ben vengano.
Che si fa a lezione?
A lezione si fa tutto quello che serve per migliorare, cercando di non fare niente per peggiorare, poi se capita il contrario ci faremo un esame di coscienza insieme.
L’obiettivo è per tutti quello di imparare il più possibile, naturalmente con metodologie diverse per ognuno, ma rivolte tutte allo stesso risultato.
Comunque le scale non mancheranno di certo, i salti di terza, gli arpeggi e tutte quelle cose noiose che invece a me piacciono tanto! E dopo un po’, senza saperlo, anche chi le fa capisce che sono importanti, anche se ancora gli fanno schifo.
Poi si fanno gli esercizi sui metodi che eminenti clarinettisti hanno scritto per noi tutti, si studiano brani di repertorio, si fanno duetti, di solito con me, si leggono i pezzi proposti nei vari laboratori della Scuola… insomma cerchiamo di far fruttare il tempo a disposizione nel migliore dei modi.
Non mi arrabbio quasi mai… ho detto quasi, a buon intenditore…
Bene questo è il mio programma, può essere soggetto a qualche variazione, ma grosso modo è così.
Paolo Montin